Una delle materie più complesse è quella della SEO, termine che in inglese sta per “Search Engine Optimization” ovvero tutte quelle attività che permettono ai siti web di posizionarsi sui motori di ricerca come Google. Tra le varie attività che svolgono i SEO specialist troviamo quella del SEO Audit.
Cos’è un SEO Audit e quali sono i vantaggi
Il SEO Audit è un’analisi che un professionista del settore esegue per valutare lo stato di salute del sito web in termini di posizionamento e SEO.
Quando eseguiamo una qualsiasi ricerca su Google o altri motori, il sistema che si cela dietro l’ordine dei risultati è molto complesso e nemmeno i tecnici spesso ne comprendono tutti gli aspetti. Google in particolare è uno dei sistemi più complessi per quanto riguarda l’algoritmo proprio perché si trova a dover gestire miliardi di miliardi di siti e pagine web.
Per ogni settore e per ogni realtà, i fattori che vanno ad influenzare un buon oppure un cattivo posizionamento del sito possono essere diversi. In alcuni settori, ad esempio, può essere più importante avere una buona autorità dettata dai backlinks (citazioni di altri siti al proprio sito) mentre in altri la continua pubblicazione di contenuti freschi può determinare un posizionamento generale migliore. Non esiste quindi una formula magica che permette a qualsiasi sito di ottenere la prima posizione in maniera meccanica e scientifica. Inoltre, per complicare la già difficile situazione, le regole del gioco cambiano continuamente con i vari aggiornamenti solitamente a cadenza mensile.
Come eseguire un SEO audit
Proprio in virtù di questa complessità nel settore della SEO, non esiste una procedura specifica e precisa per eseguire l’Audit ma esistono delle best practices che vale sempre la pena seguire. Proviamo quindi ad elencare quali sono le attività più svolte durante un audit SEO:
Analisi dei dati statistici e dello stato di salute di un sito
La prima attività da svolgere è l’analisi dello stato di salute, una sorta di check-up che permette di avere una visuale del sito e di come si è posizionato nei periodi precedenti. Il modo migliore per farlo è sicuramente analizzare i dati di Google Search Console, Bing Webmaster Tools o, nei mercati esteri in cui esistono altri motori di ricerca predominanti, i dati del nostro strumento di Analytics come Google Analytics. L’assenza degli strumenti interni di analisi è un fattore critico molto importante da segnalare.
A volte potrebbe succedere che il sito per il quale ci viene richiesto un Audit SEO non abbia accesso a strumenti di questo tipo poiché non sono stati mai installati. In questo caso è necessario utilizzare strumenti esterni che stimano lo stato di salute con la consapevolezza che i dati saranno imprecisi. Gli strumenti migliori sotto questo aspetto sono sicuramente Seozoom, Semrush e aHref.
Una volta deciso lo strumento andiamo ad analizzare negli ultimi anni qual è il rendimento del sito: clicks, impressions, parole chiave posizionate, eventuali perdite o guadagni anche in prossimità di aggiornamenti dell’algoritmo che ci sono stati. Questi dati inoltre diventano importanti anche per capire se esistono delle pagine che necessitano di una revisione o di un aggiornamento dei contenuti.
Keyword research per la strategia SEO del sito
In linea con l’ultimo punto appena citato, è importante eseguire anche una keyword research di settore per scoprire quali sono le parole chiave adatte ad intercettare gli utenti del web. La keyword research in un Audit SEO dev’essere svolta utilizzando strumenti già citati come SeoZoom, Semrush, aHref, Moz ma anche utilizzando il proprio cervello.
Quando andiamo a selezionare le parole chiave infatti non dobbiamo semplicemente limitarci ad osservare il volume di ricerca mensile e la difficoltà di posizionamento. Per ogni parola chiave dobbiamo eseguire materialmente la ricerca e vedere quali risultati Google ci propone. Articoli? Prodotti? Video? In base ai risultati ottenuti dobbiamo studiare quali sono quelli che occupano le prime posizioni e perché (articoli di una certa lunghezza? Schede prodotto molto ricche di informazioni? sito con molti backlinks?).
Analisi dell’architettura SEO del sito
La struttura del sito è uno degli aspetti che ultimamente sta aumentando la propria importanza all’interno dell’algoritmo di Google. Questo aspetto si collega di conseguenza all’ultimo appena analizzato sulle parole chiave. In una situazione ideale, ogni pagina (o quasi) del sito deve rispondere ad un’intento di ricerca e la mappa di navigazione dev’essere strutturata in maniera intelligente e logica.
Prendiamo un caso specifico: immaginiamo di essere a capo di un’agenzia di digital marketing. Un grave errore potrebbe essere quello di creare una pagina unica per tutti i servizi andando a disperdere il valore e la forza che potrebbero avere pagine specifiche come “Servizi SEO”, “Campagne Google”, “Realizzazione di siti”, etc.
Caso molto simile avverrebbe in un e-commerce: piuttosto che avere una singola pagina con tutti i prodotti e con dei filtri dinamici, sarebbe molto meglio dividere i prodotti in categorie utili e comprensibili per gli utenti. Senza dimenticare che alcune porzioni di Javascript sono difficili per Google da digerire.
Non c’è in questo caso una formula magica. Bisogna studiare il contesto in cui opera l’azienda, i prodotti ed i servizi e qual è il target che vogliamo andare a colpire.
Keyword Mapping e ottimizzazione dei contenuti
Le parole chiave ricercate quindi dovranno essere integrate in una strategia che prenda in considerazione l’aggiornamento delle pagine già esistenti o la creazione di nuove pagine. Esempio pratico: vendiamo salumi online e scopriamo tramite la keyword research che le persone ricercano i salumi senza conservanti online? Via di corsa a studiare la SERP (Search Engine Results Pages, ovvero pagina dei risultati di ricerca) per capire che tipo di contenuto creare e quali sono le strategie per posizionarlo.
La mappa delle keyword in un SEO Audit ha lo scopo di scegliere una quantità di parole chiave (solitamente non superiore a 10) che ci interessano in maniera prioritaria e per le quale vogliamo posizionare la pagina. Si inizierà nel breve periodo con le keywords più semplici cercando, mano a mano, di scalare i risultati di ricerca anche per le keywords più competitive.
Analisi dei metadati SEO nel SEO Audit
Con l’analisi dei metadati SEO entriamo nella parte tecnica del sito: lo scopo è quello di evidenziare particolari problemi tecnici che potrebbero impedire al sito di essere ben posizionato o, peggio ancora, non indicizzato. Andiamo quindi ad eseguire una scansione e analisi dei metadati (come meta-title, meta-description, Hreflang, etc) con strumenti di analisi. Quello che preferisco particolarmente ed anche il più utilizzato è sicuramente Screaming Frog che, con la sua versione premium, permette di estrarre ed incrociare qualsiasi stringa di codice all’interno delle pagine web.
Un altro aspetto sicuramente importante da valutare sono i dati strutturati all’interno delle pagine, quelle informazioni che, se fornite correttamente, permettono a Google di fornire tra i risultati dati aggiuntivi. Ad esempio quando cerchiamo un prodotto nella barra di ricerca, non è insolito trovare dei risultati che mostrano già il prezzo, le recensioni e le immagini. Questi dati strutturati sono estraibili sempre con Screaming Frog e rivestono un ruolo particolarmente importante proprio nella visualizzazione dei prodotti. I dati strutturati sono analizzabili anche utilizzando lo strumento online di Google Rich Results.
Personalmente nell’analisi dei metadati SEO includo anche un’analisi della sitemap (se presente e se inviata ai motori di ricerca) e del file robots.txt se correttamente impostato ma nulla vieta di occuparsi di questi aspetti in un’altra sezione dell’audit SEO.
Analisi dei contenuti duplicati SEO
Abbiamo già citato la creazione o l’aggiornamento dei contenuti. È importante però non compiere un errore molto grave, quello di generare dei contenuti duplicati.
Google infatti non vede di buon occhio quando le pagine del nostro sito sono scarne oppure duplicate tra loro. Ancor peggio se il contenuto duplicato viene da un sito esterno e abbiamo cercato di fare i furbi copiando ed incollando intere sezioni di testo oppure contenuti multimediali.
A tal proposito consiglio la lettura dell’articolo su cosa sono i contenuti duplicati SEO e come trovarli.
Analisi delle perfomances e dei Core Web Vitals
Durante il 2021 Google ha introdotto i Core Web Vitals ovvero i segnali vitali. Questi altro non sono che una serie di indicatori per verificare quanto il sito è veloce e reattivo per gli utenti. A nessuno infatti piacciono le pagine web lente. L’analisi dei segnali vitali è importante perché permette di capire:
- Se il sito ha ricevuto numerose visite negli ultimi 28 giorni possiamo scoprire quali sono le prestazioni reali del sito e l’esperienza dei visitatori;
- Se il sito invece non ha ricevuto sufficienti visite possiamo soltanto simulare il caricamento di una pagina web e raccogliere dati di laboratorio, meno affidabili ma pur qualcosa da cui partire.
Gli strumenti utilizzati per poter analizzare i dati sono Google Pagespeed e GTMetrix (Solo per desktop).
Attraverso l’analisi ed i suggerimenti offerti dagli utenti possiamo scoprire se ad esempio le pagine del nostro sito contengono immagini troppo pesanti, se un codice non fondamentale (ad esempio di un video incorporato di youtube) blocca il caricamento della pagina, etc.
Attualmente, nel 2022, non abbiamo alcuna indicazione concreta da parte di Google su quanto i Core Web Vitals influiscano sul posizionamento di un sito. L’unico suggerimento arriva da John Mueller, Webmaster trends analyst all’interno di Google che, in maniera molto leggera dice che in una situazione di parità tra due contenuti Google potrebbe preferire quello che ottiene il punteggio più veloce. Indubbiamente c’è la possibilità che in futuro il fattore velocità continui ad aumentare la propria importanza.
Analisi SEO dei backlinks
I backlink sono collegamenti da un sito Web ad un altro sito Web. Google e gli altri motori di ricerca tendono a considerare queste citazioni come “segnali positivi” per l’autorità di un sito. Le pagine con un numero elevato di backlink tendono ad avere un posizionamento organico migliore nei motori di ricerca anche se questo dipende dal settore di riferimento.
L’analisi dei backlinks quindi è importante poiché permetterebbe di capire se il sito nel tempo ha acquisito delle citazioni e da parte di quali siti più o meno autorevoli. Questo tipo di attività può essere svolta principalmente con Semrush o aHref che dispongono di intere sezioni con numerosi dati: pagina che contiene la citazione; pagina citata; autorità stimata del sito da 0 a 100; giorno in cui è stato rilevato; etc.
Attenzione: Nonostante esistano numerose agenzie che si occupano di link building, Google non approva l’acquisto di citazioni in cambio di denaro. Se un sito ad esempio in passato ha svolto una campagna di link building (acquisizione dei backlinks) in maniera non naturale e pagando, potrebbe ricevere una penalizzazione anche se raro. Quest’ultima sarebbe un fattore critico da segnalare all’interno di un Audit SEO.
Cos’altro c’è nel SEO Audit?
Quelli evidenziati sopra sono alcuni dei punti che reputo importanti all’interno di un SEO Audit. La verità è che è un settore molto complicato dove ogni sito web gioca una partita a parte in base a tanti fattori. Se ad esempio analizzassimo un editoriale online, la mancata iscrizione a Google News sarebbe un fattore critico da segnalare. Al contrario, l’analisi di un e-commerce deve mettere molto in evidenza lo stato di salute delle schede prodotto. Per non parlare dei numerosi CMS che generano con facilità numerose pagine vuote, archivi di tag e tanti altri non contenuti penalizzanti nel complesso.
A tal proposito, è importante anche studiare i siti dei competitors per trovare tutte le informazioni tecniche di cui abbiamo bisogno. Trovi qui un articolo specifico su alcuni strumenti per l’analisi dei competitors.
Di seguito ancora un elenco non esaustivo di altre cose da controllare durante un SEO Audit:
- Analisi specifica dei competitors in base alle parole chiave selezionate e presidiate;
- Presenza delle pagine autore o “Chi siamo” (Importanti soprattutto per le categoria YMYL (Your Money Your Life);
- Monitoraggio dei codici 4xx e 3xx che potrebbero sprecare Crawl Budget;
- Collegamenti interni tra le pagine;
- Problemi di server che potrebbero mandare spesso il sito offline (Usa UpTime Robot ad esempio);
- Penalizzazioni manuali da parte di Google per violazione delle regole;
- Sito compromesso con eventuali virus;